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Viburnum plicatum Thunb.

famiglia: Caprifoliaceae
sinonimi: Viburnum tomentosum
nome comune: viburno plicato

ETIMOLOGIA: il nome del genere è quello con cui gli antichi romani chiamavano piante simili ai moderni viburni, pare originatosi dal termine viere (legare, intrecciare), riferito alla flessibilità dei rami, un tempo utilizzati per costruire cesti. L'attributo specifico latino plicatum (piegato) è riferito all'aspetto delle foglie, che appaiono come pieghettate






questa specie di viburno è un arbusto o un piccolo alberello spogliante, coi rami disposti orizzontalmente, originario del Giappone, dove cresce spontaneamente nelle foreste in luoghi soleggiati e terreni ben drenati. Particolarmente apprezzato in primavera per la sua spettacolare fioritura, questo arbusto va coltivato in terreni profondi, fertili, non troppo asciutti, soleggiati o moderatamente ombreggiati. Richiede potature limitate. Arbusto completamente rustico ( fino -15°C) cresce con lentezza e raggiunge i 3 metri d'altezza ed i 4 di larghezza





le foglie sono caduche, di forma da ovale ad ellittica, dentate ai margini ed acuminate all'apice, di colore verde brillante nella pagina superiore e grigio-verde in quella inferiore, solcate da venature molto evidenti, che sembrano pieghettature. In autunno assumono colorazioni bronzate molto decorative




i fiori, di colore bianco, sono raggruppati in grandi ombrelle appiattite larghe 7-10 centimetri, con fiori fertili all'interno circondati da fiori sterili più esterni. Fioriscono da fine primavera ad inizio estate, nei maesi di maggio e giugno



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