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Albizzia julibrissin Durazz. 1772

famiglia: Fabaceae
sinonimi: Acacia julibrissin, Mimosa julibrissin
nomi comuni: albizia, gaggia arborea, acacia di Costantinopoli

ETIMOLOGIA: il nome generico è stato dato dal Durazzini, che classificò questa specie, in onore del naturalista toscano Filippo degli Albizzi, che ebbe il, merito di introdurre questa specie in Europa da Costantinopoli intorno alla metà del XVIII° secolo e favorirne la diffusione. L'attributo specifico proviene da una storpiatura del termine turco col quale veniva denominata questa pianta, Gul-i-Abrisham (fiocco, fiore di seta), italianizzato sempre dal Durazzini in julibrissin




l'albizia è un albero deciduo di medie dimensioni, in genere non più alto di 10 metri, originario del medio oriente e della Persia, molto utilizzato a fini ornamentali nei parchi e nelle strade di tutta Italia, ma sfuggito alla coltivazione e presente anche allo stato spontaneo in varie regioni. Predilige suoli freschi, fertili, leggeri e ben drenati, adattandosi però anche in quelli asciutti. Gradisce posizioni soleggiate ma riparate dai venti freddi e da quelli forti, che possono spezzarne i fragili rami. Sopporta molto bene l'inquinamento degli ambienti cittadini e delle zone industriali



la chioma, assai ramificata, disordinata ed espansa, ha un aspetto molto leggero grazie alla delicatezza e all'eleganza del fogliame. Il tronco è generalmente dritto, mentre i rami hanno un andamento tendenzialmente orizzontale. le foglie sono alterne, bi-paripennate, picciolate, lunghe fino a 40 centimetri, di forma ellittica.  Ciascuna di esse è composta da 8-10 elementi a loro volta formati da 30-50 foglioline sessili, falcate ed asimmetriche, lunghe fino a 14 mm, mucronate all'apice e di colore verde intenso



i fiori, di colore rosa, sono riuniti in capolini subglobosi od emisferici, a loro volta raggruppati in corimbi apicali. Gli stami sono molto più lunghi rispetto alla corolla conferiscono ad ogni singolo fiore l'aspetto di un piumino ed assumono, oltre che funzioni riproduttive, anche funzioni vessillari. Compaiono da giugno ad agosto


USO ALIMENTARE OD OFFICINALE: in alcuni paesi medio-orientali le foglie ed i fiori, commestibili, vengono impiegati cotti come contorno di verdura, mentre le foglie essiccate possono costituire un surrogato del tè.
In campo farmacologico si impiegano i fiori, che hanno dimostrato di possedere proprietà digestive, toniche e sedative, rivelandosi utili per combattere insonnia ed irritabilità. La corteccia essiccata ha effetti analgesici, diuretici, carminativi, sedativi, stimolanti e tonici.  


1 commento:

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