famiglia: Ranunculaceae
nome comune: clematide ibrida
ETIMOLOGIA: il nome del genere è coniato dal termine greco klematís, diminutivo di kléma, klématos (sarmento) a sottolineare il portamento sarmentoso e rampicante di queste piante
col nome di clematide ibrida si intende un numeroso gruppo di varietà discendenti fondamentalmente dalla Clematis x jackmannii (ottenuta incrociando C. lanuginosa con C. hendersonii), selezionata in Inghilterra intorno al 1860 ed ulteriormente incrociata allo scopo di ottenere cultivars (oltre 1000) a fiori grandi, anche doppi.
Sono piante sarmentose decidue, che gradiscono posizioni assolate, avendo però cura di proteggere il piede della pianta dall'insolazione solare diretta, in un terreno umido e fresco, ben drenato. L'esposizione migliore è perciò quella a est o a nord-est, dove i tralci possano ricevere il sole mattutino meno caldo. Ciò diventa tanto più vero quanto più ci si sposta verso i climi caldi. Il ristagno idrico è molto dannoso alle clematidi, per cui la buca di piantagione deve essere piuttosto grande e sul suo fondo va posizionato uno strato drenante di ciottoli di fiume o di argilla espansa. Il terriccio da impiegare per il riempimento deve essere quanto più poroso possibile al fine di favorire lo sviluppo delle piccole radici capillari, humifero e ricco di sostanza organica. L'impianto va eseguito dall'autunno alla primavera, estraendo la pianta dal vaso con grande attenzione per evitare danneggiamenti alle radici ed ai tralci
Sono piante sarmentose decidue, che gradiscono posizioni assolate, avendo però cura di proteggere il piede della pianta dall'insolazione solare diretta, in un terreno umido e fresco, ben drenato. L'esposizione migliore è perciò quella a est o a nord-est, dove i tralci possano ricevere il sole mattutino meno caldo. Ciò diventa tanto più vero quanto più ci si sposta verso i climi caldi. Il ristagno idrico è molto dannoso alle clematidi, per cui la buca di piantagione deve essere piuttosto grande e sul suo fondo va posizionato uno strato drenante di ciottoli di fiume o di argilla espansa. Il terriccio da impiegare per il riempimento deve essere quanto più poroso possibile al fine di favorire lo sviluppo delle piccole radici capillari, humifero e ricco di sostanza organica. L'impianto va eseguito dall'autunno alla primavera, estraendo la pianta dal vaso con grande attenzione per evitare danneggiamenti alle radici ed ai tralci
gli steli della clematide sono lunghi e flessibili e non sono in grado di ancorarsi immediatamente ai tutori, per cui nei primi momenti occorre provvedere manualmente. Una volta che la pianta comincia ad accrescersi riesce da sola ad aggrapparsi ai sostegni mediante i piccioli fogliari, che si avvolgono intorno a tutto ciò che gli viene fornito, anche rami di alberi o cespugli, riuscendo a ricoprire con grande rapidità pergolati, muri, staccionate o pali. Quando le foglie cadono in autunno, i piccioli rimangon sulla pianta per garantirne l'ancoraggio. Per favorire l'ombreggiamento della base della pianta possono essere utilizzati piccoli arbusti od erbacee perenni, selezionando piante dal portamento compatto e di un'altezza intorno ai 50-60 centimetri
le foglie sono decidue, opposte, imparipennate, con 3-5 foglioline dalla forma piuttosto variabile, da cuoriforme ad ovata, sia nella stessa pianta, sia tra le diverse cultivar
i fiori, che possono essere larghi fino a 20 centimetri, sono formati da 4 o 5 tepali petaloidi di forma ovata, talvolta dall'apice appiattito. I colori variano dal bianco al rosa al lavanda al lilla al viola scuro, a seconda delle varietà. Ci sono anche varietà a fiori bicolori o a fiore doppio, in cui gli stami sono trasformati in petali. La fioritura avviene in tarda primavera e talvolta una seconda volta a fine estate
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