Zamioculcas zamiifolia (Lodd.) Engl. 1905

famiglia: Araceae
sinonimi: Caladium zamiaefolium,   Zamioculcas loddigesii 
nome comune: zamia, gemma di Zanzibar 





ETIMOLOGIA: il nome generico è dato dall'unione del termine Zamia (pianta delle Cicadaceae) con quello arabo kolkas, col quale si indicava la Colocasia, un'aracea utilizzata a scopo alimentare in Asia ed Africa. L'attributo specifico è riferito alla somiglianza delle foglie di questa specie a quelle della Zamia





la zamia è una pianta erbacea sempreverde, semisucculenta, alta fino a 45-60 centimetri, dalla lenta crescita, originaria delle zone tropicali dell’Africa Orientale, dal Kenia fino alla zona nord-orientale del Sudafrica, ma in particolare della Tanzania e dell'isola di Zanzibar.
È una pianta delicata, che ha una temperatura ottimale di coltivazione di 20-25°C e soffre le temperature inferiori ai 15°C. Non ha particolari esigenze di illuminazione, potendo vivere sia in ambienti molto luminosi (mai però al sole diretto) sia in zone più buie. In inverno gradisce temperature più fresche rispetto a quelle estive. Nelle zone a clima mite può essere portata all'esterno durante la stagione più calda.
Si adatta a tutti i tipi di terreno ma predilige terreni soffici e ben drenati, privi di ristagno idrico. Le annaffiature devono essere abbondanti durante la stagione vegetativa, lasciando però asciugare il terreno tra un'annaffiatura e l'altra, mentre in inverno vanno notevolmente ridotte. Il ristagno idrico provoca ingiallimento e caduta delle foglie, mentre l'eccessiva siccità può far seccare la parte aerea della pianta (così come avviene in natura nelle zone d'origine), che però può riformarsi dal rizoma sotterraneo quando le condizioni climatiche lo consentono. In estate, nell'acqua di annaffiatura è utile somministrare un concime liquido a basso tenore di azoto, a cadenza bisettimanale. Se necessario, la pianta può essere sistemata in un vaso appena un po' più grande in primavera. Le foglie possono essere pulite dalla polvere con un panno leggermente inumidito. La potatura non è necessaria: basta soltanto eliminare le parti secche o lesionate per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie. La moltiplicazione, per suddivisione dei bulbi o per talea fogliare, è abbastanza semplice.
È una pianta commercializzata sin dal 2000, che sta riscuotendo sempre maggiore successo come pianta d'appartamento, sia perchè veramente decorativa nell'aspetto, sia per la sua facilità di coltivazione e  la resistenza alle condizioni non facili di luminosità ed umidità che si instaurano nell'ambiente domestico




i fusti, erbacei e carnosi, si originano direttamente da un rizoma sotterraneo simile ad una patata ed in realtà sono foglie radicali ingrossate alla base, paripennate, con 6-8 paia foglioline lunghe 7-15 centimetri, lucide e carnose, di colore verde scuro, opposte a due a due e disposte in maniera spiralata. Alla base delle foglie spesso si originano bulbi. Le piante coltivate in maniera ottimale possono produrre, da metà estate ad inizio autunno, infiorescenze spatiformi simili a quelle delle calle, con spata convolta e spadice claviforme, portante numerosi fiorellini biancastri


ATTENZIONE: tutte le parti della pianta sono velenose per ingestione, per cui è opportuno tenere la pianta lontano dalle zone di gioco di bambini ed animali. È anche buona norma usare guanti quando si effettuano operazioni colturali su questa pianta


2 commenti:

  1. il mio gattino (tre mesi) frequentemente va dove ho la mia zamioculca e ne rompe le foglie, incuriosita da questo atteggiamento, visto che mai rompe le foglie delle altre piante, ho cercato su internet ed ho trovato questo articolo dove dite che tutte le parti di questa pianta sono velenose. Il gatto non presenta nessun segno di intossicazione ma una estrema eccitazione. anche questo puo essere effetto della pianta??
    Gradirei una risposta
    Laura

    RispondiElimina
  2. anche il mio gatto ne morde le foglie e sta bene.

    RispondiElimina