Visualizzazione post con etichetta arbusti spoglianti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta arbusti spoglianti. Mostra tutti i post

Clerodendrum bungei Steud. 1840



famiglia: Verbenaceae
sinonimi: Clerodendrum foetidum
nome comune: clerodendro cinese, albero della fortuna



ETIMOLOGIA:   il nome del genere è coniato dai termini greci kléros (sorte, fortuna) e déndron (albero), a significare letteralmente 'albero della fortuna', per l'abbondanza e bellezza dei fiori, molti dei quali profumati. L'epiteto specifico ricorda Alexander Georg von Bunge (1803-1890), botanico estone-tedesco che effettuò diverse spedizioni in Asia e Siberia alla ricerca di nuove specie







il clerodendro cinese è un piccolo arbusto spogliante, raramente più alto di 250 centimetri, originario dell'Asia orientale subtropicale, in particolare Cina, Indocina e Taiwan. Forma un cespuglio dall'aspetto esile, accestito fin dalla base e molto pollonifero, che vive bene in posizioni luminose ma protette dall'insolazione diretta, preservate dall'intenso freddo invernale, in quanto la parte aerea può essere danneggiate dalle basse temperature invernali: nelle zone a clima invernale rigido deve svernare in serra fredda (dove non si superino i 10°C) o in una veranda fresca ed arieggiata. In ogni caso la radice non viene danneggiata ed emette nuovi germogli in primavera, che possono fiorire lo stesso anno. In piena terra  preferisce avere le radici al fresco, in un terreno umido ma ben drenato, molta acqua, mezz’ombra o sole mattutino, così da evitare i colpi di calore in grado di afflosciarne il fogliame: se collocato in posizione ottimale può tendere a diventare infestante, in quanto ha la capacità di emettere polloni anche a diversi metri di distanza. Tale caratteristica ne sconsiglia sia l’uso sia in vaso che negli spazi angusti, dove non possa accestire liberamente. Una potatura a metà dei vecchi rami, effettuata all’inizio della primavera, può essere utile per rinnovare la pianta e contenerne il portamento



i fusti, lunghi e sottili, portano foglie cuoriformi, opposte, dall'apice acuminato ed il margine crenato, rossastre appena spuntano, poi di colore verde scuro sulla pagina superiore e con peli rosseggianti su quella inferiore. Se stropicciate emettono un odore piuttosto sgradevole, simile a quello delle cimici: non a caso questo clerodendro un tempo veniva indicato come foetidus (puzzolente)



i fiori, profumati ed assai apprezzati dalle farfalle, tubulosi e stellati, di colore rosa brillante, riuniti in grandi corimbi sferici od ombrelliformi larghi fino a 15-20 centimetri, hanno un calice piccolo ed un tubo corollino lungo e sottile, che si allarga alla sommità in cinque segmenti lineari. La fioritura avviene in luglio-agosto. Le infiorescenze appassite possono essere asportate per favorire una seconda fioritura con l’avanzare dell’autunno


Acer palmatum 'Shinobuga Oka'



famiglia: Sapindaceae
sinonimi: Acer palmatum 'Scolopendrifolium' Acer palmatum 'Linearilobum'
nome comune: acero giapponese



ETIMOLOGIA: il nome del genere è coniato dal termine latino acer (duro, aspro) per la particolare durezza del legname. L'attributo specifico latino palmatum (a forma di palmo)  è riferito alla forma palmata delle foglie.  Il nome varietale con cui è conosciuto in Europa è dato dalla somiglianza dei lobi fogliari a scolopendre (millepiedi), per la strettezza del margine finemente dentato 








'Shinobuga Oka' è una varietà ornamentale conosciuta in Europa come 'Scolopendrifolium' o 'Linearilobum', molto apprezzata sia per il portamento e la forma della chioma, sia per la delicata tessitura del fogliame, con foglie profondamente lobate fino alla base, quasi digitate, a segmenti lunghissimi e molto stretti, finemente dentati. In primavere le giovani foglioline hanno un colore verde giallastro molto pallido,  per poi prendere in estate colore verde intenso ed assumere quindi tinte giallo-aranciate in autunno prima della caduta. I giovani rametti hanno la corteccia rossastra e tendono ad incurvarsi verso il basso, dando alla pianta un effetto 'piangente'. La fioritura è abbondante, così come la produzione di disamare rossastre. L'alberello raggiunge discrete dimensioni, potendo arrivare a 4-6 metri di altezza e 5 di larghezza. Predilige posizioni parzialmente ombreggiate, ben riparate dai freddi venti invernali e terreni fertili ma ben drenati, leggermente acidi



Acer palmatum 'Higasayama'



famiglia: Sapindaceae
sinonimi: Acer palmatum 'Higasa Yama'
nome comune: acero giapponese variegato



ETIMOLOGIA: il nome del genere è coniato dal termine latino acer (duro, aspro) per la particolare durezza del legname. L'attributo specifico latino palmatum (a forma di palmo)  è riferito alla forma palmata delle foglie








'Higasayama' è una varietà ornamentale piuttosto vecchia, molto apprezzata per il fogliame primaverile, con foglie dalla nervatura verde, bordate di bianco panna e marginate di rosa. Il colore estivo tende al verde, mentre in autunno tutto il fogliame assume una colorazione rosso fuoco. È un arbusto o un piccolo alberello abbastanza vigoroso, dalla rapida crescita, alto fino a 5 metri, con rami assurgenti molto fitti e portamento quasi colonnare. Cresce meglio in posizioni luminose dove però la luce è filtrata e non diretta, ma sopporta anche il pieno sole, in questo caso con una tendenza del fogliame a diventare più verde. Per il suo abito primaverile molto vistoso ed appariscente è una pianta da porre in risalto come esemplare isolato in un punto focale del giardino



Acer palmatum 'Kocho Nishiki'



famiglia: Sapindaceae
sinonimi: Acer palmatum 'Butterfly'  Acer palmatum 'Kocho No Mai'
nome comune: acero giapponese variegato



ETIMOLOGIA: il nome del genere è coniato dal termine latino acer (duro, aspro) per la particolare durezza del legname. L'attributo specifico latino palmatum (a forma di palmo)  è riferito alla forma palmata delle foglie









'Kocho Nishiki' è una varietà ornamentale molto apprezzata per la particolare variegatura del fogliame: le foglie infatti, piccole e dalla forma instabile, sono di un bel colore verde brillante con margini e variegature che in primavera sono rosa, poi in estate virano verso il color giallo crema. In autunno tutte le foglie assumono una stupenda colorazione rosso fuoco. Ha portamento eretto ed una crescita compatta e fitta, potendo arrivare ad un'altezza di 3-4 metri. È una cultivar piuttosto robusta e rustica, che vive bene in posizioni soleggiate o semi-ombreggiate



 

Acer palmatum 'Beni Komachi'



famiglia: Sapindaceae
sinonimi: Acer palmatum 'Beni Komachi Sport'
nome comune: acero giapponese



ETIMOLOGIA: il nome del genere è coniato dal termine latino acer (duro, aspro) per la particolare durezza del legname. L'attributo specifico latino palmatum (a forma di palmo)  è riferito alla forma palmata delle foglie . Il termine varietale giapponese beni-komachi  significa letteralmente 'bella bambina dai capelli rossi'










'Beni Komachi' è una varietà ornamentale molto caratteristica e piuttosto rara, difficile da reperire, perchè di difficile propagazione e dalla crescita assai lenta, tanto che raggiunge dopo molti anni i 150 centimetri di altezza e di larghezza. Ha una chioma globosa e fittamente ramificata, con rametti molto esili e di colore rosso. Le foglie sono profondamente lobate e talvolta arricciate, con lobi seghettati, rosse in primavera appena spuntano, poi porpora scuro e quindi tendenti al verde con nervature e margini  rossastri in estate. Nuove foglie rosse continuano a spuntare anche in questo periodo, dando alla pianta un bellissimo aspetto ornamentale. In autunno, prima di cadere, tutto il fogliame torna a diventare spettacolarmente color rosso fuoco. A volte possono spuntare rami atipici, dalla crescita rapida e con foglie molto grandi: questi vanno rimossi perchè deturpano l'aspetto compatto della pianta e la indeboliscono. Nei climi caldi preferisce una posizione protetta dal sole diretto pomeridiano



Acer monspessulanum L. 1753



famiglia: Sapindaceae
sinonimi: Acer trilobatum
nome comune: acero minore, acero di Monpellier, cestucchio



ETIMOLOGIA:    il nome del genere è coniato dal termine latino acer (duro, aspro) per la particolare durezza del legname.  L'epiteto specifico latino monspessulanum, dall'antico nome latino della città provenzale di Montpellier, sta ad indicare la particolare diffusione di questa pianta in quella zona









l'acero minore è un piccolo alberello od un grosso arbusto deciduo dalla lenta crescita, alto in genere fino a 5-6 metri (raramente arriva a 10), originario delle zone submontane e collinari delle aree adiacenti al bacino del Mediterraneo, presente allo stato spontaneo anche in Italia dove lo si trova sporadicamente nelle basse e medie colline, sempre localizzato in stazioni dove, per l'esposizione o la natura del terreno, possa godere delle migliori condizioni di riscaldamento. Infatti tra tutti gli aceri europei, oltre ad essere quello dalle minori dimensioni, è quello che presenta le più spiccate caratteristiche xerofile, essendo molto resistente alla siccità ed esigente in fatto di temperatura. Proprio per questi motivi vegeta in tutto il bacino mediterraneo, estendendosi a nord fino a 50° di latitudine nella Germania occidentale ed in Francia, ad oriente fino al Caucaso, alla Persia e al Turkestan, mentre a sud interessa l'Africa settentrionale e ad ovest tutta la penisola iberica. In Italia si ritrova nel Carso, nelle Prealpi calcaree del Veneto e della Lombardia e dall'Appennino modenese fino alla Calabria, nella Maremma Toscana e Laziale, in Sicilia e Sardegna.
La resistenza alla siccità fa dell'acero minore una pianta molto adatta al rimboschimento di terreni secchi, anche rocciosi, dove poche altre specie di latifoglie riuscirebbero a vegetare vigorosamente. L'accrescimento è però, come in tutte le specie xerofile, piuttosto lento e limitato.
L'impiego a fini ornamentali è abbastanza scarso, anche se le piccole dimensioni della pianta e la forma compatta della chioma, il mutare del colore del fogliame nelle diverse stagioni, quello rosso purpureo dei frutti in primavera ne fanno una pianta dall'aspetto molto decorativo, adatta a piccoli giardini anche privi di irrigazione


la corteccia è liscia e di colore grigio-cenere in gioventù, poi grigio-bruna e minutamente fessurata. I rami sono eretti o patenti, con rametti opposti cilindrici di colore rosso-cinerino o verdognoli e gemme piccole, rosso-brune, con squame glabre cigliate ai margini



le foglie sono opposte, lucide, un po' coriacee, tipicamente trilobate, con picciolo lungo quanto la lamina, col lembo fogliare largo 4-7 centimetri e lungo 3-5, glabro sulle due pagine, a lobi ben evidenti di norma interi, per lo più ottusi. Talvolta le foglie più giovani possono presentare due piccoli lobi laterali supplementari. In autunno assumono colorazioni che vanno dal giallo all'arancio al rosso


la fioritura è pressoché insignificante dal punto di vista ornamentale. I fiori ermafroditi, che compaiono in aprile prima delle foglie, sono portati in corimbi lassi di colore giallo-verdognolo, inizialmente eretti, poi penduli, con peduncoli lunghi 2-4 centimetri. I sepali ed petali sono poco diversi tra loro, verdastri, glabri, obovati (4-5 millimetri). ogni fiore ha 8 stami ad antere gialle con filamenti glabri ed un ovario peloso, il cui stilo porta alla sommità due stimmi



 i frutti sono disamare con ali quasi parallele a formare una U, lunghe 2-3 centimetri, a base strozzata, glabre, spesso rossicce a maturità

Weigela florida 'Variegata'




famiglia: Caprifoliaceae
sinonimi:  Weigelia florida 'Variegata'
nome comune: veigelia variegata, diervilla variegata



ETIMOLOGIA:   il nome generico ricorda il tedesco C. E. von Weigel (1748-1831), professore di chimica e farmacia, autore di pubblicazioni relative alla botanica. L'attributo specifico latino florida è riferito alla grande presenza di fiori sulla pianta







questa varietà molto decorativa, a portamento ridotto r fogliame variegato, è alta e larga fino a 1,2 metri. Gradisce posizioni luminose, terreni fertili e ricchi di sostanza organica e richiede buone disponibilità idriche


le foglie, ovaleggianti ed appuntite, hanno colore verde tenue e sono bordate di giallo-crema. Appena spuntate presentano sfumature rosate in punta e nella zona basale



i fiori rosati, larghi 2-3 centimetri, riuniti in fascetti portati da brevi germogli, compaiono da maggio a giugno




Weigela florida 'Pink Princess'




famiglia: Caprifoliaceae
sinonimi:  Weigelia florida 'Pink Princess'
nome comune: veigelia, diervilla



ETIMOLOGIA:   il nome generico ricorda il tedesco C. E. von Weigel (1748-1831), professore di chimica e farmacia, autore di pubblicazioni relative alla botanica. L'attributo specifico latino florida è riferito alla grande presenza di fiori sulla pianta








questa varietà, tra le più diffuse, è alta fino a a 2,5 metri e larga altrettanto e presenta foglie leggermente più piccole rispetto a quelle della specie tipo, di colore verde medio, talvolta leggermente sfumate ai bordi di porpora ed un poco tomentose nella pagina inferiore, in corrispondenza delle nervature più grosse. La crescita è piuttosto rapida, con la formazione di un arbusto abbastanza compatto, con rami arcuati.
I fiori rosati, più scuri ai margini, larghi 2-3 centimetri, riuniti in fascetti portati da brevi germogli, compaiono da maggio a giugno




Weigela florida (Bunge) A. DC. 1839



famiglia: Caprifoliaceae
sinonimi:  Weigelia florida, Diervilla florida
nome comune: veigelia, diervilla



ETIMOLOGIA:   il nome generico ricorda il tedesco C. E. von Weigel (1748-1831), professore di chimica e farmacia, autore di pubblicazioni relative alla botanica. L'attributo specifico latino florida è riferito alla grande presenza di fiori sulla pianta








la veigelia è un arbusto fiorifero deciduo originario di Cina settentrionale, Manciuria e  Corea, alto fino a 3-4 metri, con chioma espansa e rami arcuati, con molti fusti per accestimento al piede, scoperto ed introdotto in Europa da R. Fortune, quindi coltivato a partire dal 1845 per la bellezza della sua fioritura, precoce e copiosa.
È una pianta che prospera bene ovunque, anche in zone montane, sebbene sia parzialmente suscettibile alle forti gelate invernali. Predilige posizioni soleggiate o solo leggermente ombreggiate, adattandosi a tutti i tipi di terreno purchè ben drenati, avvantaggiandosi però in quelli tendenzialmente argillosi, ben dotati di sostanza organica e di sali minerali. È inoltre resistente all'inquinamento e tollera i substrati calcarei, soffrendo particolarmente la siccità. Le annaffiature devono perciò essere abbondanti, soprattutto per le giovani piante appena messe a dimora, nei periodi di caldo intenso e di siccità.
Per mantenere le piante folte e compatte, si può effettuare un intervento di potatura alla fine della fioritura, eliminando 1-2 tra i fusti più vecchi a livello del terreno ed accorciando parzialmente i rami più espansi o disordinati.
Per l'apprezzamento che riscuote questa pianta sono attualmente presenti sul mercato numerosissime varietà ed ibridi, differenti tra loro per la taglia, per il colore dei fiori ed anche per quello delle foglie




le foglie sono opposte, caduche, ovato-lanceolate, acuminate all'apice e seghettate nel margine, di colore verde chiaro nella pagina superiore, chiare e pubescenti in quella inferiore, con nervature molto evidenti




i fiori sono tubulosi, con 5 lobi terminali appiattiti, lunghi circa 2-3 centimetri, di colore rosato, più chiari all'interno, riuniti in fascetti portati da brevi germogli che si formano sui rami dell'anno precedente. La fioritura avviene in maggio-giugno