Helianthus annuus L. 1753

famiglia: Asteraceae
nome comune: girasole

ETIMOLOGIA: il nome generico è coniato dall'unione dei due termini greci helios (sole) e ànthos (fiore), quindi letterelmente 'fiore del sole', in riferimento sia alla forma dei capolini sia alla tendenza che questi anno a seguire la parabola solare nell'arco della giornata (comportamento chiamato scientificamente 'eliotropismo'). L'attributo specifico latino annuus (annuale) sta ad indicare il ciclo biologico di vita della pianta.



il girasole è una pianta erbacea annuale proveniente dal Nuovo Mondo (dove è diffusa dal Messico al Nordamerica), introdotta in Europa come ornamentale all'inizio del XVI° secolo, che ha assunto poi nei secoli sempre maggiore importanza come pianta oleifera, grazie alle sostanze grasse largamente contenute nei semi (fino al 45% in alcune varietà appositamente selezionate). Ha raggiunto un posto importante anche nell’agricoltura europea subito dopo la prima Guerra Mondiale, grazie ai molteplici vantaggi offerti dalla sua coltivazione: valorizzazione di ambienti a siccità estiva, buona produttività, estrazione di olio di ottima qualità, sia per il suo valore nutrizionale sia per la sua stabilità e buone caratteristiche fisico-chimiche: oggi è largamente coltivata a scopo industriale in tutto il mondo, sia per la produzione di olio, sia come pianta foraggera.
Tuttavia questa pianta è anche coltivata con finalità ornamentali, in particolare nelle sue varietà ornamentali, appositamente selezionate per la particolare bellezza dei fiori, e potrebbe senz'altro avere maggior diffusione nei giardini.
È una pianta annua a ciclo primaverile-estivo, di grande sviluppo, con una lunga radice fittonante sulla quale sono inserite le radici laterali.
Il fusto è, tendenzialmente cilindrico, rugoso, internamente ripieno di midollo, non ramificato (sebbene appaiano in alcuni casi ramificazioni laterali), di altezza variabile da 50 cm fino ai 5 m e del diametro generalmente compreso da 1 a 10 cm, eretto, che si incurva poi nella parte finale per il peso del capolino che si forma alla sua sommità.
Per crescere bene, il girasole necessita di molto sole. Vegeta meglio in terreni fertili, umidi, ben dotati di riserve d'acqua, tuttavia sopporta abbastanza bene limitate carenze idriche.


le foglie, ruvide su entrambe le facce, lungamente picciolate, dal margine dentato, cuoriformi e trinervate, opposte le prime 2-3 paia e alterne le successive, hanno forma diversa a seconda della loro posizione sul fusto: le prime, formatesi immediatamente dopo i cotiledoni, hanno un forte sviluppo del lembo e sono generalmente di forma romboidale. Le foglie del secondo paio sono sempre lanceolate con picciolo sviluppato, quelle del terzo paio sono generalmente triangolari-cuoriformi e così anche le seguenti. Le ultime foglie si convertono in brattee involucrali. Il numero di foglie varia da 12 a 40 in funzione delle condizioni pedoclimatiche, della varietà e  delle caratteristiche individuali



quello che è comunemente chiamato fiore e che compare alla sommità del culmo, è in realtà un'infiorescenza propriamente detta calatide (o capolino), le cui dimensioni sono molto variabili (in media dai 10 ai 40 cm di diametro), caratterizzata esternamente da una corona di fiori ligulati sterili, chiamati ligule o fiori del raggio, entro cui sono inserite numerose serie di fiori tubulosi di piccole dimensioni, fertili ed ermafroditi, chiamati fiori del disco, che costituiscono il disco centrale. I fiori ligulati assomigliano a petali di colore giallo ed hanno lunghezza di 6-10 cm e larghezza di 2-3 cm: svolgono una funzione vessillifera per gli insetti impollinatori. I fiori tubulosi si dipartono a raggio dal centro della calatide ed hanno una corolla tubulare gamopetala, data dall'unione di 5 petali all’interno dei quali si trova lo stilo che termina con uno stigma, mentre l'ovario è infero.
La fioritura, che avviene da giugno a settembre, inizia nei fiori del raggio, proseguendo poi in senso centripeto con quelli del disco, che fioriscono con il ritmo di 1-4 cerchi al giorno. I fiori del raggio cominciano a cadere dopo la fine della fioritura dei fiori del disco del cerchio di centro.  Quelli che impropriamente vengono chiamati 'semi di girasole' sono in realtà degli acheni, frutti secchi ed indeiscenti caratterizzati da un epicarpo duro e fibroso, di colore variabile dal bianco al bruno al nero, spesso con striature longitudinali, contenenti un unico seme (chiamato mandorla). La maggior parte dei capolini immaturi segue il percorso del sole nel cielo da est ad ovest, mentre di notte e al crepuscolo torna ad orientarsi verso est. Tale fenomeno è noto come eliotropismo e scompare nei capolini maturi, che rimangono generalmente orientati a sud-est



la varietà 'Flore Pleno', più coltivata a scopo ornamentale, ha capolini doppi, con moltissimi fiori ligulati e disco centrale di dimensioni piuttosto ridotte


USO ALIMENTARE ED OFFICINALE: i semi di girasole, oltre a fornire materia prima per l'industria olearia, possono essere tostati ed essere consumati direttamente, come snack, oppure aggiunti nelle insalate od in altre preparazioni (specialmente in pasticceria). Possono inoltre essere impiegati come mangime per uccelli o roditori domestici.
La presenza in alcune parti del fiore di quercitina (un glucoside), xantofille, acido solanico ed alcune basi amminiche, conferisce ai preparati erborostici proprietà diuretiche, febbrifughe ed antimalariche, espettoranti e stomachiche.

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