Acer palmatum Thunb. 1783



famiglia: Sapindaceae
nomi comuni: acero palmato, acero giapponese



ETIMOLOGIA: il nome del genere è coniato dal termine latino acer (duro, aspro) per la particolare durezza del legname. L'attributo specifico latino palmatum (a forma di palmo)  è riferito alla forma palmata delle foglie




l'acero palmato è un piccolo alberello od un arbusto a foglie caduche originario del Giappone ( viene chiamato Momji), dove si trova allo stato spontaneo in boschi collinari e montani di latifoglie, in clima temperato e su suolo ricco di sostanza organica, alto 4-5 metri (può arrivare fino a 9-10) e largo fino a 3, con chioma a piramide rovesciata nei giovani esemplari e cupoliforme in quelli adulti. Viene comunemente chiamato acero giapponese, anche se ciò può ingenerare confusione in quanto con questa denominazione generica si indicano anche altre specie come A. japonicum, A. shirasawanum, A. sieboldianum, A. pseudosieboldianum (di origine giapponese) e A. circinatum (di origine americana).
È una pianta dalla crescita piuttosto lenta, coltivata da svariati secoli in Giappone, e poi dal 1820 anche in Europa e nei giardini delle zone temperate di tutto il mondo, per il suo portamento e la bellezza del fogliame, particolarmente evidente in primavera e poi anche in autunno, quando assume una vivace colorazione rossa. Molto apprezzato anche per la tecnica del bonsai. L'aspetto e la forma delle foglie di questa specie sono piuttosto variabili: per questo motivo la specie tipica è poco coltivata ma da essa sono state selezionate nei secoli oltre mille cultivar con caratteristiche anche molto diverse tra loro, ma sempre estremamente decorative ed interessanti.
Non teme particolarmente il freddo e pur tollerando il calcare ed adattandosi a diversi tipi di terreno, predilige quelli sub-acidi, sciolti e freschi, ricchi di sostanza organica e privi di ristagno idrico, in posizioni luminose ma parzialmente ombreggiate (in particolare nelle zone a clima estivo molto caldo e secco), riparate dal vento. L'esposizione ideale sarebbe quella con sole al mattino e ombra nelle ore più calde del pomeriggio, per evitare che il sole bruci le foglie. Non ama particolarmente le potature, in particolar modo quelle più severe, alle quali reagisce in modo stentato: queste devono perciò mirare, quando necessarie, esclusivamente al mantenimento della forma dell’albero, asportando eventuali rami secchi, danneggiati od in sovrannumero.
L'acero palmato viene coltivato a scopo ornamentale nei parchi pubblici, nei giardini anche di piccole dimensioni, a bonsai e per la formazione di alberature stradali. Si adatta molto ben alla coltivazione in vaso. Nel complesso è una pianta di non facile coltivazione che però, se trova condizioni ottimali, offre uno spettacolo eccezionale durante lo svolgersi della quattro stagioni



il fusto, a volte multiplo, è spesso tortuoso e ramificato, con corteccia liscia di colore grigio scuro. I giovani rami sono verdi o rossastri. Le foglie sono caduche, opposte, provviste di picciolo, lunghe e larghe 5-12 cm, formate da 5-9 lobi acuminati, con incisioni profonde e margini seghettati, di colore verde chiaro in primavera-estate, che in autunno vira ad un rosso-arancio. Della variabilità della colorazione del fogliame e della sua forma è già stato accennato



i frutti, come in tutti gli aceri, sono disamare, in questo caso di colore dapprima rossastro, poi verde e quindi bruno, costituite da due semi alati disposti in modo da formare un angolo quasi piatto, lunghe complessivamente 2-3 cm


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