Photinia x fraseri Dress 1961

famiglia: Rosaceae
nome comune: fotinia

ETIMOLOGIA: il nome generico proviene dal termine greco antico photós (luce), in relazione alla luminosità e lucentezza del fogliame. L'attributo specifico x fraseri proviene dal Fraser's Nursery, il vivaio di Birmingham (Alabama) dove è stata ottenuta la prima pianta





la fotinia è un bellissimo arbusto od un piccolo alberello sempreverde di origine ibrida, ottenuto negli Stati Uniti dall'incrocio di Photinia glabra (originaria del Giappone) con Photinia serrulata (proveniente dalla Cina), ottimo sia come esemplare isolato, sia piantato a gruppi, oppure come elemento per siepe, in particolare nella sua varietà 'Red Robin' (selezionata in Nuova Zelanda), che in primavera emette dei magnifici getti nuovi color rosso rubino. Molto diffusa è anche la varietà 'Birmingham' (di provenienza statunitense) con fogliame primaverile di colore rosso rameato.
La fotinia è una pianta che in condizioni ottimali può svilupparsi fino ad un'altezza di 3-4 metri e che, se lasciata crescere liberamente ed in modo informale, assume un portamento tondeggiante e frondoso. Ha un rapido sviluppo e sopporta molto bene le potature, anche se è consigliabile effettuare non più di due tagli all'anno, a fine inverno ed in piena estate, per mantenere le siepi in forma ed anche per rinnovare l’emissione di nuova vegetazione con il fogliame rosso particolarmente ornamentale.
Pur vegetando meglio nei terreni soffici e freschi, ricchi di sostanza organica, con pH neutro o leggermente acido (6,5-7) si adatta a tutti i tipi di terreno, sopportando anche quelli calcarei e quelli pesanti ed argillosi, purchè ben drenati e privi di ristagno idrico. Nei terreni troppo alcalini possono però manifestarsi fenomeni di clorosi, con ingiallimento delle foglie.
Predilige le posizioni soleggiate, dove viene esaltata la colorazione rossa del fogliame primaverile, ma tollera anche la mezz'ombra.
Pur essendo una specie assai rustica, che supera agevolmente periodi con temperature intorno ai -15°C, mal sopporta i freddi venti invernali, che possono rovinare il fogliame, adattandosi a vivere meglio in posizione riparate, come nei microclimi che si instaurano nelle città. Nelle zone più miti si forma una maggiore quantità di fiori e di bacche.
Nel complesso è una pianta di assai facile coltivazione, che raramente è attaccata dai parassiti e non risente negativamente né della polvere né dell'inquinamento cittadino




i fusti sono sottili e ben ramificati, con foglie alterne, persistenti, ellittico-lanceolate, lucide e di consistenza coriacea, col margine finemente seghettato e l'apice acuminato, di colore verde scuro in estate, ma che nel periodo autunnale ed ancora di più in primavera, quando nascono, hanno un'intensa colorazione rossastra





all'inizio della primavera, nel mese di aprile, le piante non potate troppo a fondo producono numerosi piccoli fiori bianchi, simili a quelli della piracanta, delicatamente profumati, riuniti in densi corimbi terminali dai peduncoli rossastri. Sono molto attrattivi per insetti pronubi e farfalle




i frutti sono piccoli pomi simili a bacche, larghi 4-12 millimetri, di colore dapprima verde poi giallo ed infine rosso, che maturano in autunno e persistono durante tutto il periodo invernale. Sono molto appetiti ed apprezzati da diversi uccelli, che contribuiscono alla diffusione della specie disperdendo i semi con le loro deiezioni


ATTENZIONE!!! tutte le parti della pianta, ma in particolare le giovani foglie ed i frutti, sono tossiche sia per l'uomo che per gli animali (tranne gli uccelli), in quanto contengono nei vacuoli delle cellule dei loro tessuti glicosidi cianogenici che a contatto dell'aria si convertono rapidamente in acido cianidrico, agente tossico che causa il blocco della respirazione cellulare negli organismi animali 


1 commento:

  1. Ce l'ho anch'io, è davvero molto bella la Photinia.
    Complimenti per il blog, mi piace moltissimo.

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