nome comune: nocciolo contorto, nocciolo tortuoso
ETIMOLOGIA: il nome generico proviene dall'antico termine greco con cui veniva denominata questa pianta, a sua volta originatosi da kòris (elmo), in riferimento all'involucro membranoso che ricopre la testa del frutto. L'attributo specifico deriva dal nome del paese di Avella, cittadina campana ai confini tra Sannio ed Irpinia nota sin dai tempi degli antichi Romani per la fiorente attività di produzione delle nocciole
è una varietà di nocciolo a rami tortuosi, molto popolare tra gli amanti del giardinaggio, selezionata intorno al 1863 in un vivaio inglese. Ha una crescita molto lenta e può raggiungere a maturità un'altezza massima di 250 centimetri. Predilige le zone soleggiate, con tolleranza di qualche ora di mezz'ombra, ma protette dai venti forti ed un terreno fertile, ben drenato (con ghiaietto o argilla espansa nel fondo del vaso o della buca di piantagione), annaffiature regolari ed una somministrazione di concime liquido per piante verdi a cadenza quindicinale dalla primavera all'estate con l'acqua di irrigazione. Nei primi anni, in febbraio, si potrà dare effettuare una leggera potatura, tagliando a metà i germogli dell'anno precedente, in modo da stimolare la cacciata di rami nuovi. All'inizio dell'estate è opportuno anche controllare l'emissione di polloni radicali, estirpandoli ed utilizzandoli eventualmente, se hanno radici, per creare nuove piantine
l'arbusto è particolarmente decorativo in inverno quando perde le foglie e scopre i suoi rami curiosamente tortuosi e zigzaganti, talvolta addirittura annodati su loro stessi ed anche per le lunghe infiorescenze maschili pendule di colore giallo pallido, che compaiono in febbraio-marzo. Il difetto è che in estate la rigogliosità del fogliame nasconde i rami e la pianta assomiglia a un comune nocciolo
le foglie sono simili a quelle del nocciolo comune, ampie e cordate ad apice arrotondato, dentate, leggermente grinzose, larghe fino a 10 centimetri
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