nome comune: lagestremia
ETIMOLOGIA: il nome del genere è dato in onore di Magnus von Lagestroem (1696-1759), naturalista svedese amico di Linneo, importatore di numerose specie vegetali dall'Asia. L'attributo specifico latino indica ricorda la provenienza di questa pianta dal subcontinente indiano.
è una piccolo alberello od un grande arbusto deciduo originario dell'Asia orientale, dalla Cina all'Australia, alto fino a 6-8 metri e largo 3-4. Fu introdotto in Europa nel 1759 ad opera di Magnus von Lagerstroem, allora direttore della Compagnia delle Indie, per la qualità delle sue caratteristiche ornamentali, quali la straordinaria fioritura, la bellezza della corteccia, il colore autunnale del fogliame. La fioritura estiva di questa pianta è tra le più spettacolari e vistose, con colori che vanno dal bianco al rosso passando per tutte le tonalità del viola, tanto che in pieno fiore il fogliame quasi scompare. Cresce bene in posizioni soleggiate in terreni argillosi e fertili, ben drenati e ricchi di sostanza organica, concimati con letame maturo o terriccio di foglie. Resiste molto bene sia alle basse temperature che all'inquinamento dell'ambiente urbano. In posizioni ombreggiate la fioritura è più scarsa e la pianta diviene più sensibile all'attacco di parassiti come afidi ed oidio. Anche al di fuori della fioritura è una pianta molto elegante: in primavera ha piccole foglioline obovate di un verde tenero talvolta bronzate in alcune varietà, in autunno ha foglie che virano al giallo prima di cadere. È molto impiegata nelle più varie sistemazioni a verde, da semplici fioriere, a viali alberati, a grossi volumi fioriti nei parchi. Normalmente allevata ad alberello, è stata spesso banalmente utilizzata per abellire con la sua fioritura estiva vialetti e confini delle abitazioni, magari interposta a siepi sempreverdi, ma può essere tranquillamente allevata in forma arbustiva, da utilizzare in bordure fiorite o in gruppi di arbusti da fiore misti.
le foglie sono decidue, opposte, quasi sessili, di forma ovale-ellittica, leggermente acuminate verso l'apice. Sono lunghe fino a 7 centimetri ed hanno la pagina superiore lucida di colore verde scuro, mentre quella inferiore più chiara e opaca
il tronco è costoluto, più largo alla base e rivestito di una scorza sottile bianco giallognola con placche più scure, che ha la tendenza a sfaldarsi in modo molto decorativo
i fiori, di diversi colori a seconda delle varietà, larghi 2-3 centimetri, dai petali increspati, compaiono in gran quantità sui rami dell'anno, riuniti in pannocchie apicali lunghe fino a 15-25 centimetri. La fioritura è da luglio ad ottobre. Per ottenere una fioritura vigorosa su rami sempre giovani, in inverno occorre potare tutti i rami dell’anno precedente accorciandoli di almeno due terzi. Dai monconi rimasti, si origineranno nuove cacciate che a metà estate matureranno alla loro sommità le pannocchie floreali. Normalmente si potano più drasticamente le piante educate ad albero, mentre non si potano le piante cresciute come grandi arbusti o macchie
a fine estate compaiono grappoli di piccoli frutti tondeggianti e secchi, che si aprono a maturità lasciando fuoriuscire i semi
tutta la pianta assume un aspetto autunnale fiammeggiante e molto vistoso, con il fogliame che vira da un colore verde scuro lucido in estate a tonalità prima giallo, poi arancio e infine rosso fuoco in autunno.
a fine estate compaiono grappoli di piccoli frutti tondeggianti e secchi, che si aprono a maturità lasciando fuoriuscire i semi
tutta la pianta assume un aspetto autunnale fiammeggiante e molto vistoso, con il fogliame che vira da un colore verde scuro lucido in estate a tonalità prima giallo, poi arancio e infine rosso fuoco in autunno.
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