Lavandula angustifolia Miller

famiglia: Lamiaceae
sinonimi: Lavandula officinalis, Lavandula vera
nome comune: lavanda

ETIMOLOGIA: il nome generico proviene dal verbo latino lavo (lavare), per l'antica usanza prima dei greci e poi dei romani di utilizzare i fiori di queste piante per profumare l'acqua per i lavaggi. L'attributo specifico latino angustifolia sta letterelmente a significare 'dalla foglia stretta'



la lavanda è una pianta perenne suffruticosa, alta 15-60 centimetri, originaria delle regioni mediterranee, dove cresce spontanea fino ad 800 metri s.l.m. in terreni calcarei, aridi e sassosi, molto soleggiati, ma ormai ampiamente coltivata in tutto il mondo. Ha fusti legnosi eretti che si dipartono dalla base ed un aspetto cespuglioso e compatto. Può essere coltivata anche in climi più freddi rispetto a quelli mediterranei, purchè in posizione soleggiata e terreni molto ben drenati, ove può resistere a temperature invernali fino a -15°C




i rami sono quadrangolari, provvisti di foglie opposte e persistenti, lineari-lanceolate, lunghe fino a 3 centimetri e larghe pochi millimetri, di colore grigio-verde a causa della fitta peluria che le ricopre. All'ascella delle foglie sono inseriti ciuffi di foglie più piccole. Tutte le parti della pianta sono ricche (1-5%) di olii essenziali che le rendono assai profumate, tanto che la lavanda è stata impiegata sin dai tempi più antichi per profumare saponi e profumi





i fiori,  molto profumati, di colore violetto, compaiono in estate e sono portati in infiorescenze terminali lunghe fino a 10 centimetri. Sono molto ricercati dalle api e da altri insetti per il loro contenuto di nettare. Inoltre possono essere essiccati ed utilizzati per preparare miscugli di erbe aromatiche oppure in profumeria. Per mantenere le piante compatte è necessaria una leggera potatura al termine del periodo di fioritura

USO ALIMENTARE OD OFFICINALE:  l'olio essenziale prodotto dai suoi fiori, dalla composizione molto complessa, è costituito da vari alcol terpenici e dai loro esteri. Il più importante di questi è il linalolo, l’essenza responsabile delle principali proprietà terapeutiche della lavanda. L'olio essenziale di lavanda è estremamente versatile in quanto si miscela bene in cosmesi con altri oli ed inoltre gli vengono attribuite molteplici azioni terapeutiche: per uso interno (tisane o capsule) è impiegato come calmante, leggero sonnifero (per la cura dei disturbi del sonno), con effetti ansiolitici e riequilibranti del sistema nervoso centrale e vegetativo, mentre per uso esterno (olio essenziale o bagno) esercita un'azione disinfettante, antisettica, antinfiammatoria, antireumatica e cicatrizzante. Assunto mediante inalazioni o vapori è utile per accelerare la cura di laringiti, tracheiti, bronchiti, catarro bronchiale e raffreddori.
I fiori di lavanda sono commestibili e rientrano in diverse preparazioni gastronomiche; inoltre possono essere raccolti ed essiccati all'ombra: quando sono ben secchi, si separano facendo passare l’infiorescenza fra le mani e si conservano poi in scatole di latta a chiusura ermetica; se vengono posti in sacchetti di tela fine e messi in armadi o cassetti profumano gradevolmente la biancheria

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